Vendere gioielli usati tramite valutazione pietre preziose e prezzo oro usato al grammo
Sono molti gli italiani che conservano in casa gioielli di famiglia in oro e pietre preziose e che, per necessità economiche o per altre motivazioni, decidono poi di separarsene per vendere, sperando di ottenere il miglior guadagno.
Braccialetti, anelli, orecchini, spille e collane, spesso costosi o di grande valore affettivo, sono infatti da sempre considerati il bene rifugio per antonomasia, dato che si svalutano poco e che, nel caso di beni lussuosi limited edition, accrescono addirittura il loro valore grazie alla loro rarità.
Pur tenendo quindi conto del fatto che i gioielli e le pietre preziose usate non potranno mai essere rivendute al prezzo d’acquisto originale, questi beni, se monetizzati nel modo corretto, possono regalare grandi gratificazioni a livello economico.
Vendere pietre preziose usate non è un’operazione da compiere con leggerezza, perchè, per essere certi di ottenere dalla vendita il giusto guadagno, è necessario non solo rivolgersi a professionisti seri, affidabili e competenti.
Ma è necessario anche conoscere a grandi linee quali passaggi compiere e in base a quali parametri viene stabilito il loro valore oggettivo.
Ed ecco allora che si rende subito necessaria una doverosa precisazione: quando si parla di pietre preziose, ci si riferisce a quelle di maggior valore come i diamanti, i rubini, gli smeraldi e gli zaffiri.
Fra le altre gemme preziose, meno pregiate, ci sono invece le acquemarine, i turchesi, gli opali e le agate.
Dove vendere le pietre preziose usate
Quando si decide di vendere pietre preziose usate, è bene rivolgersi a laboratori orafi, a gemmologi esperti o ai compro oro e pietre preziose usate.
Il vantaggio di affidarsi a professionisti seri e competenti consiste nella certezza di ottenere una valutazione onesta, trasparente e oggettiva.
A differenza di quanto accade per l’oro usato, infatti, il cui prezzo viene stabilito giornalmente con una quotazione ufficiale, le pietre preziose non sono classificate da alcun parametro e pertanto, vendendole privatamente, senza avere nessuna preparazione in materia, si rischia di accontentarsi di un prezzo inferiore a quello dovuto o, al contrario, di richiedere una cifra eccessiva, che ovviamente non aiuta nella vendita delle pietre.
Le caratteristiche principali che deve avere il professionista a cui decidiamo di affidare la perizia gemmologica delle pietre preziose usate spaziano dalla conoscenza e dall’utilizzo dei vari strumenti alla solida formazione professionale, riconosciuta da diplomi verificabili e arricchita con costanti corsi di aggiornamento.
Come vendere gioielli preziosi usati
Ma, una volta che abbiamo individuato un professionista affidabile ed esperto, come avviene la vendita delle pietre preziose usate?
Il primo passaggio prevede la valutazione delle pietre preziose usate, che deve essere sempre effettuata in presenza del venditore, in modo chiaro e trasparente.
La valutazione pietre preziose si divide in due fasi: la prima consiste nella pesatura delle singole gemme, in modo da poterne valutare con precisione le dimensioni.
La seconda fase consiste invece in un esame visivo, in cui la pietra viene analizzata attraverso una speciale lente d’ingrandimento, capace di verificare le condizioni e di valutare le principali caratteristiche che determinano ufficialmente il suo valore.
Nel caso in cui si debba effettuare la valutazione diamanti, è necessario tenere conto delle cosidette 4 C, ovvero del taglio (cut), del colore (colour), dei carati (carat) e della purezza (clarity).
Durante tutti questi passaggi, il gemmologo deve spiegare al cliente ogni operazione che sta effettuando.
Dopo l’analisi visiva, il professionista è già in grado di fornire al cliente una stima del valore pietre preziose usate e può avanzare quindi la sua offerta, che, generalmente, corrisponde alla cifra più alta che si può ottenere dalla vendita.
Tale valutazione preventiva normalmente è gratuita e senza impegno ed è sempre seguita da una nuova pesatura delle pietre preziose usate, in modo da garantire al venditore l’assoluta autenticità delle gemme esaminate, che devono avere ovviamente lo stesso peso di quelle consegnate per l’analisi.
A questo punto, se il cliente accetta la proposta economica avanzata, la trattativa si conclude con la scastonatura delle pietre preziose usate, se sono ancora inserite all’interno della montatura in metallo del monile, e con il pagamento in contanti, sempre seguendo la normativa vigente e senza applicare sovrapprezzi dovuti a interessi o commissioni.
In tal senso, è bene ricordare che, secondo la legge e come forma di tutela sia per il venditore che l’acquirente, il pagamento in contanti può avvenire solo se la cifra pattuita è inferiore al tetto massimo previsto per questo tipo di transazioni economiche.
In caso contrario, il saldo avverrà, in accordo con il cliente, tramite gli altri sistemi di pagamento tracciabili.
Come prova ufficiale dell’avvenuta transazione, il gemmologo rilascerà infine al venditore una regolare fattura e, a questo punto, la vendita sarà da ritenersi accettata da ambo le parti e conclusa.
Come si stabilisce il valore delle pietre preziose usate
L’unico parametro ufficiale che indica il valore di mercato di una pietra preziosa è fornito dal Listino Internazionale dellla Borsa del Diamante Rapaport (Rapaport Diamond Report).
Il bollettino, ideato nel 1976 dall’olandese Martin Rapaport e divenuto con il passare degli anni il principale riferimento del mercato a livello mondiale, pubblica settimanalmente una tabella che riporta i prezzi in dollari dei diamanti bianchi, calcolati in base alla loro purezza, al colore e alla dimensione.
Ogni gemmologo professionista, nella valutazione delle pietre preziose usate, fa riferimento al valore espresso da questo listino.
In generale, comunque, è bene tenere conto del fatto che le pietre preziose usate valgono meno rispetto al prezzo d’acquisto originale e che, normalmente, hanno un valore compreso fra 1/3 e 1/6 del costo di una gemma nuova.